Il “Bag in Box”, conosciuto anche con l’acronimo di BiB, è costituito da una sacca in poliestere metallizzato (Bag), che viene prima riempita di vino sfuso (oppure succo, liquori o altri liquidi di genere alimentare) e successivamente messa dentro un cartone (Box), così da renderne facile lo stoccaggio e il trasporto.
Il vino può essere spillato dalla sacca tramite l’apposito rubinetto che permette al liquido di uscire senza lasciare entrare l’aria. In questo modo non permetteremo al vino di cominciare il processo di ossidazione dovuto al contatto con l’aria. Il liquido all’interno della sacca potrà essere conservato da chiuso fino ad un massimo di 12 mesi, mentre dalla prima spillatura i sentori organolettici resteranno invariati in media dalle 4 alle 5 settimane. Tuttavia il BiB va comunque conservato correttamente: meglio evitare luoghi caldi e il diretto contatto con la luce (diciamo che basta non tenerlo sul balcone esposto al sole).
Una garanzia per un vino sfuso di qualità
Quella di bere vino quotidiano da Bag in Box è una tendenza che nei paesi del nord Europa ormai ha preso piede da qualche anno. In Italia stiamo facendo i primi passi verso lo sdoganare questo tipo di packaging: fino ad ora infatti il “vino in cartone” non è mai stato collegato ad un prodotto oltre che pratico anche di qualità.
Il papà del Bag in Box possiamo dire che è stato il vino sfuso, ovvero prodotto che un tempo era destinato ad essere comprato da chi non poteva permettersi il vino in bottiglia, che solitamente vantava una qualità maggiore.
Tuttavia non è vero che non si possa avere del vino in Bag in Box di qualità. Tantissime aziende stanno cominciando a rivalutare questa realtà. Ad oggi possiamo trovare oltre che una vasta gamma di vini convenzionali anche un’ampia selezione di vini naturali e vini biodinamici in Bag box… basta saper scegliere con cura!
Ecco perchè il vino in BiB è diventato negli ultimi anni una scelta consapevole, un modo per ritornare alle origini di quando si andava da produttori locali o in enoteca per comprare le damigiane e imbottigliare le nostre bottiglie. È diventato il vino di tutti, per berlo un giorno si e l’altro pure senza spendere troppo.
Bag in Box non è più sinonimo di vino di bassa qualità, anzi i suoi vantaggi sono infatti innumerevoli. Acquistare vino nelle fiasche o nelle dame infatti può essere una buona alternativa per comprare vino sfuso, tuttavia il BiB conserverà il vino meglio di qualsiasi altro “imballaggio”. Inoltre risulta molto più efficiente di questi contenitori che, tendenzialmente di norma lasciano una grande superficie d’aria a contatto con il vino.
Diciamo che sta diventando una vera e propria moda, tanto da liberarsi del fardello del “vino in cartone” per il quale veniva spesso confuso. Infatti nel novembre del 2013 l’Organizzazione Mondiale delle Dogane in seguito alla forte crescita di acquisto di vino in BiB, ha fatto del Bag in Box una categoria di imballaggio a parte, diversa dal vino in brick o dal vino sfuso.
Il Bag in Box dura di più, lo dice anche la scienza
A testimonianza dell’affidabilità del packaging dei BiB abbiamo uno studio dal titolo “The influence of packaging on wine conservation” condotto nel 2011 dall’INRA (Università di Bordeaux) e pubblicato successivamente nel 2012 su “Food Control”.
Questo studio calcola le capacità del BiB di conservare il vino in modo adeguato in un lasso di tempo variabile tra i 4 e i 12 mesi.
La ricerca prende in analisi vini bianchi e rossi in differenti tipi di imballaggio quali: bottiglie di vetro, Bag in Box e bottiglie in polietilene meglio conosciuto come PET monostrato e multistrato.
Sia le bottiglie che i BiB e PET sono stati monitorati ogni 3 mesi, andando a registrare i dati relativi a: il contenuto di gas, lo stato di ossidazione e limpidezza, colore e carattere del vino.
Per quanto riguarda i vini bianchi conservati sia in PET (monostrato e multistrato) che in Bag in Box i primi fenomeni di ossidazione sono emersi attorno ai 6 mesi, mentre con le bottiglie non è stata riscontrata nessuna alterazione.
Per i vini rossi invece si è ottenuto un risultato del tutto diverso: Infatti addirittura dopo 12 né il BiB, né il PET e nemmeno le bottiglie di vetro hanno riscontrato grandi alterazioni.
Da questo studio possiamo già ricevere alcune indicazioni: infatti si è capito che è possibile conservare i vini rossi in Bag un Box (da chiusi) fino a un massimo di 12 mesi; invece per i vini bianchi si consiglia di non superare i 3/4 mesi.
Una volta aperta la sacca è sempre meglio consumare il vino nell’arco delle 4/5 settimane così da non far perdere al vino nessuna qualità organolettica.
Perchè comprare vino sfuso in Bag in Box?
Il BiB sarà sempre in grado di soddisfare la vostra sete, che vogliate un calice o mezza bottiglia. Infatti non dovendo aprire la bottiglia ma potendo spillare il vino direttamente dall’apposito rubinetto potrete bere un calice a sera, senza dover usare il resto della bottiglia per sfumare il risotto due giorni dopo. Inoltre il suo packaging è leggero ma piuttosto robusto, maneggevole e facilmente trasportabile.
Che vino si mette in Bag in Box?
Il BiB solitamente viene usato per vini quotidiani, niente passaggi in botte o affinamenti vari, solo vini giovani e di pronta beva. Niente bollicine in Bag in Box, non per scelta ma per difficoltà nel mantenere la frizzantezza nella sacca.
Una delle pecche del BiB è quindi che non potrete bere quel buon Barolo che avete assaggiato in vacanza, questo non significa che il vino in Bag in Box sia meno buono; attenzione!
Non trovare un vino in Bag in Box che faccia a casa vostro è impossibile. Infatti possiamo trovare vini di ogni tipo, seppure di pronta beva come accennato poco prima. Da un Sangiovese Toscano fino ad un Montepulciano delle Marche, senza farsi mancare qualche DOC come un Cerasuolo d’Abruzzo o un Pecorino. Infatti già dal 2008 anche in Italia la legge consente di confezionare i vini DOC in bag in box, i quali hanno delle normative diverse per quanto riguarda la capacità nominale dell’imballaggio che deve essere pari a 2 litri o superiore e l’impossibilità di riportare in etichetta particolari menzioni come “superiore”, “riserva” ecc. ecc.
Come scegliere il vino in Bag in Box
Il primo indizio è anche il più semplice: scegliete vini o vitigni che conoscete, che sapete che sono affini al vostro palato, in tal modo eviterete di sicuro cattive sorprese.
Il secondo indizio è quello di, quando possibile, scegliere prodotti locali come Catarratto se si vive in Sicilia, piuttosto che un vino dell’Oltrepò Pavese se si vive in Lombardia.
Infine è sempre importante tenere d’occhio il prezzo: il vino in BiB è economico ma quanto?
Il prezzo è uno dei primi fattori a indicarci la qualità del vino. Non per forza un vino meno caro sarà meno buono. Bisogna sempre tenere conto del margine che il produttore ha deciso di riservarsi, del pregio dell’etichetta e anche dai gusti personali.
Un vino più semplice, tranquillo e magari di fascia di prezzo più bassa può farci innamorare come al pari di un vino rinomato.
Il costo di un vino sfuso in BiB può variare da:
2€/3€ al litro QUALITÀ MEDIO BASSA
4€/5€ al litro QUALITÀ MEDIA
6€/8€ al litro QUALITÀ ALTA
Tutto il vino in Bag in Box che supera i 8€ al litro, di norma è da considerarsi un ottimo prodotto.
I BiB di fascia media e alta sono prodotti tendenzialmente di qualità superiore rispetto alla maggior parte di vini in bottiglia di molti scaffali della grande distribuzione. Tanto che se imbottigliati sarebbero in grado di illudere diversi palati!
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